Storia Isole Eolie Nascita Isole Eolie


L'Arcipelago Eoliano è situato d'avanti alla costa Messinese, in un mare con acque azzurre e cristalline, tutte le sette isole sono di origine prettamente vulcanica, con luoghi ancora primitivi.

Le antiche leggende narrano che il dio del vento, Eolo, ebbe la sua dimora in una delle sette isole, Lipari, dove, forse si rifuggio anche Ulisse e il mostruoso Polifemo ed i suoi compagni,

La storia dice che circa 700.000 anni fa, le Isole Eolie fossero emerse dalle acque, in quanto vulcano sottomarini, con questo ordine: Panarea, Filicudi, Alicudi, Salina, Lipari, Vulcano e Stromboli.

Le ultime colate di pomice ed ossidiana sono avvenute circa 1500 anni fa, sul monte Pelato a Lipari, invece l'utimo ad emergere fù Vulcanello (piccola penisoletta vicino Vulcano) avvenuta nel 183 a.c.

Nel corso nei tempi si svilupparono eruzioni vulcaniche, producendo diversi fenomeni, come quello della formazione di una pietra leggera e galleggiante sull'acqua, chiamata pietra pomice. Invece all'attività vulcanica ha formato, dopo il suo raffreddamento, un velo nero molto tagliente, fino al punto, che le popolazioni realizzavano attrezzi affilati, anche per la caccia di selvaggina.

Questo velo molto tagliente (ossidiana), con la sua esportazione in tutte le coste del mediterraneo, ha prodotto molta ricchezza economia all'isola di Lipari, pero' verso 2500 a.c. il mercato dell'ossidiana ha perso molto valore con l'inizio della commercializzazione dei metalli, pero grazie alla sua posizione, Lipari, non ha avvertito questa notevole perdita di mercato. 

L'arcipelago Eoliano ha subito continue invasione del popolo Etrusco, nei secoli VII e VI a.c., ma la colonizzazione del popolo greco ha creato una vera svolta delle Isole Eolie.

Nel 580 a.c. alcuni profughi e avventurieri provenienti dalla colonia spartana in asia minore di Cnido, guidati da Gorgo, Testore ed Epitersite sbarcarono a Lipari ed insieme alle popolazioni locali riuscirono efficacemente ad opporsi alle incursioni etrusche. Nel 264 a.c. allo scoppio della prima guerra punica Lipari è alleata con i Cartaginesi e deve quindi subire i ripetuti attacchi della flotta romana. Nel 252 a.c. il console romano Caio Aurelio riesce a sottomettere le isole a Roma. Caduto l'Impero Romano le isole attraversano un periodo di desolazione.La dominazione bizantina accentuò tale decadenza. 

L'invasione del popolo arabo nel 1000 a.c. circa, ha portato un altro brutto colpo al popolo eoliano. Per fortuna, invece i Normanni, sbarcando sulle coste delle isole eolie, diedero una forte spinta a questo arcipelago. 

Nel 1131 viene ricostituita la sede vescovile a Lipari. Fino al 1340 passando attraverso gli svevi, gli angioini e gli aragonesi, le isole Eolie godettero di una notevole prosperità grazie ai privilegi che i vari governi andavano dispensando. Nel 1544 una flotta turca, dopo undici giorni di assedio, distrugge Lipari portandosi in schiavitù circa 8.000 abitanti. Soltanto nel 1691 gli abitanti tornarono ad essere circa 10.000 dopo una lenta ricostruzione. Agli inizi del XIX secolo Lipari divenne lo scalo obbligato di parecchie linee marittime. 

L'insieme di fattori sopra indicati porto' un grande sviluppo della ricchezza sull'arcipelago eoliano.
Però l'arrivo, della nota malattia dei vigneti, chiamata "fillossera", ha recato molti danni all'economia con un enorme immigrazione dei residenti eoliani.

L'Economia delle Isole Eolie, è basata principalmente dal turismo, ma anche la pesca e l'agricoltura, fanno hanno la loro importanza. Negli anni passati, la pietra pomice ha avunto anche la sua valenza economico-turistica, ma da tempo si è arrestata. Anche l'enogastronomia eoliana è famosa con i capperri (cucunci), con il vino chiamato "malvasia" conosciuto per la sua qualità.

La vera crescita economica, senza precendenti, è avvenuta con la crescita esponeziale delle presenze turistiche avvenuta negli ultimi decenni. Ma gli eoliani devono fare molta attenzione a mantenere questa richiesta turistica.

L'importanza del patrimonio culturale dell'arcipelago eoliano è confermato dall'Unesco che, nel 2000 lo ha dichiarato "Patrimonio Culturale dell'Umanita'", per questo, tutti i turisti e i gli isolani residenti, hanno l'obbligo di rispetto e conservazione di questi luoghi.

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